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La basilica di San Francesco è tra le più importanti chiese di Siena, situata in piazza San Francesco. La chiesa fu eretta nel 1228-1255 circa e successivamente ingrandita tra il Trecento ed il Quattrocento con interventi che videro la trasformazione del primitivo edificio romanico nell'immensa struttura gotica attuale.L'edificio presenta una pianta a croce egizia con unica navata coperta a capriate e cappelle voltate a crociera nel transetto, seguendo il semplificato modello architettonico degli ordini mendicanti, che mirava a creare un ambiente di estese dimensioni, estremamente adatto alla predicazione di una vasta folla di fedeli.In seguito ad un incendio del 1655, e dal ripristino effettuato nel 1885-1892 da Giuseppe Partini, l'ambiente interno è cambiato molto rispetto al passato, appare quasi disadorno, nonostante la recente ricollocazione dei dipinti originariamente ubicati negli altari barocchi demoliti nel XIX secolo. Anche la facciata a capanna, affiancata dal campanile eretto nel 1763, risale ad una operazione di restauro neogotico (1894-1913) in conseguenza del quale furono eliminate le tracce della decorazione marmorea duecentesca e il portale quattrocentesco, sostituendo quest'ultimo con quello cuspidato odierno e decorando il prospetto con statue.All'interno, in controfacciata si conservano i resti di due sepolcri trecenteschi e, in alto, due grandi affreschi frammentari staccati rispettivamente da Porta Romana e Porta Pispini: l'Incoronazione della Vergine, iniziata dal Sassetta nel 1447 e terminata da Sano di Pietro nel 1450 (a sinistra), e la Natività di Cristo eseguita dal Sodoma nel 1531 (a destra). In prossimità della controfacciata è il quattrocentesco portale di Francesco di Giorgio Martini, originario della facciata.Nel lato sinistro della navata si incontra una Crocifissione di Girolamo di Benvenuto, seguita da sei pale ricollocate recentemente (Annunciazione di Alessandro ed Ilario Casolani, Madonna col Bambino e Santi di Jacopo Zucchi, Gesù benedicente, la Vergine e i Santi Francesco e Andrea firmata e datata 1605 da Pietro Sorri, Martirio di Santa Martina di Pietro da Cortona, Morte di San Galgano di pittore vicino a Deifebo Burbarini, Predica di San Bernardino di Dionisio Montorselli).All'inizio del lato destro della navata è presente la lunetta con una Visitazione degli inizi del Quattrocento, cui seguono tre tele: la Predica di San Giacomo di Giuseppe Nicola Nasini, la Natività della Vergine di Giovan Battista Ramacciotti (1671) e la Resurrezione di Lazzaro di Alessandro Casolani e Vincenzo Rustici.Oltrepassato il frammentario sepolcro trecentesco della famiglia Tolomei, giungiamo nel transetto destro dove si trova la cappella in cui sono venerate nel periodo invernale le "Sacre Particole", ostie rimaste miracolosamente incorrotte dal 14 agosto 1730, giorno in cui fu trafugata la pisside che le conteneva; le stesse furono rinvenute nella collegiata di Provenzano. La cappella è decorata sulla sinistra da un finto polittico con la Madonna col Bambino e Santi affrescato da Lippo di Vanni.